Interviste

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Ibm, 39 anni fa nasce il primo personal computer

Ibm personal computer

Nel 1981 Ibm (Armonk), segna per il mondo informatico un cambio di rotta che plasma il computer come è conosciuto oggi

Niente mouse e niente disco fisso, il 5150 Pc è contenuto su di una scrivania. Al tempo era impensabile una cosa di questo tipo, i computer erano enormi e conservati all’interno di grandi stanze. Solo chi possedeva disponibilità economiche, quali aziende, potevano permetterseli. Grazie ad Ibm tutto cambia, un floppy largo e flessibile che comunicava mediante lettere verdi su schermo nero. Ma non solo a livello estetico, la vera trasformazione riguarda la capacità di portare l’informazione finalmente anche all’interno del quotidiano delle persone. Ebbene si, nasce il personal computer. Si può definire una rivoluzione mondiale, tanto a livello lavorativo quanto a livello abitativo.
Ma dove viene ideato questo “movimento informatico”?

Precisamente in California, nella Silicon Valley, all’interno di garage e cantine. Proprio qui, menti brillanti con una precisa idea del futuro, danno vita a prodotti informatici che gettano le basi del Pc. Negli anni ’70, L’Altair 8800 segna l’inizio di un susseguirsi di microcomputer, più piccoli rispetto ai mini (grandi quanto un frigorifero medio), seguito poi a ruota libera dal Radio Shack. Contemporaneamente nascono due “idee”, che nel corso degli anni dominano l’immaginario collettivo del Pc. Si tratta di Apple (Steve Jobs/Stephen Wozniak) con sede a Cupertino e di Microsoft (Bill Gates/Paul Allen) a Seattle.

Ibm, un microprocessore per ogni personal computer

Ibm personal computer
Ibm personal computer (foto dal web)

Proprio la casa di Cupertino, è l’unica che riesce a sfaldare tassello dopo tassello il predomino targato Ibm-Microsoft, primo ideatore del personal computer. A cosa porta la sinergia del binomio delle società di Armonk e Seattle? Nonostante l’idea di creare un Pc non affascina Ibm, il vice presidente Philip Estridge, incarica un team di tecnici di crearne uno. Mancando però il software per farlo funzionare, delega Microsoft dell’ideazione nel 1980.

Quest’ultima, grazie ad un Dos (Sistema Operativo su Disco, Disk Operating System) sviluppato dalla Seattle Computers Products, getta le basi del suo impero informatico. Grazie all’idea di un italiano, Federico Faggin, nasce il primo microprocessore denominato 4004. Di stampo Intel, 1971, da il via alla creazione di piccoli computer personali. Il microprocessore 8088, sul primo Pc Ibm, rappresenta la chiave di volta dei sistemi informatici.

Questi sono anni forgiati dalle lotte alternate tra Intel e Motorola per il dominio nei microchip, tra Apple ed Ibm per la supremazia nei Pc. Le grandi aziende, non tengono conto di questi piccoli “apparecchi” da calcolo per i loro scopi. Tuttavia, ben presto, soppiantano la vecchia tipologia di computer dando vita ad una nuova visione lavorativa ed informatica. Quello che in precedenza nasce in un piccolo garage per mano di qualche visionario brillante, si dimostra il punto di partenza di un vero e proprio cambiamento epocale alla portata di tutti.