Heather Parisi riprende lo scontro a distanza sui diritti LGBT+ con Lorella Cuccarini. E racconta di quando a 16 anni è rimasta vittima di un’aggressione omofoba
Lorella Cuccarini e quel ‘Like’ contro l’omotransfobia

Il commento di un utente al ‘Like’ di Lorella Cuccarini a un tweet contro il DDL Zan ha riacceso lo scontro tra le due showgirl. Il commento scoperchia un nervo sensibile del mondo LGBT+ e delle sue cosiddette icone. Il pensiero dell’utente è diretto e molto interessante per l’intera comunità LGBT+ e della sua voglia di osannare i VIP, trasformandoli in icone del movimento.
L’utente non riesce a comprendere la trasformazione di Lorella Cuccarini in un’omofoba dichiarata, nonostante la stessa showgirl durante la sua carriera artistica sia stata elevata dal movimento LGBT+ come loro icona. “(…) forse è sempre stata omofoba e lo nascondeva”. Questa la chiusura del commento utilizzata da Heather Parisi per il nuovo attacco nei confronti della sua storica nemica amica.
Lorella Cuccarini Icona gay solo in apparenza?
La showgirl statunitense rispondendo al commento dell’utente ha sottolineato come l’opposizione al DDL Zan ce la possiamo aspettare dall’estrema destra, dal mondo cattolico più tradizionalista e dall’organizzazione del Family Day “ma da un personaggio che con il mondo gay ha ‘flirtato’, ‘ha campato’, ci ha lavorato e ci lavora, e al quale deve una parte importante del proprio successo, proprio no”.
Il vaso di Pandora è stato scoperchiato?
Heather Parisi: “A 16 anni presa per lesbica e picchiata”

A questo punto ha voluto condividere l’aggressione omofoba subita a 16 anni a San Francisco. In quel periodo studiava presso la San Francisco Ballet Company e al tempo stesso frequentava la comunità gay di Polk Street. Una sera, secondo il suo racconto, lei e un gruppo di suoi amici gay all’uscita di un locale sono stati avvicinati da alcuni vecchi compagni di scuola che hanno preso a insultarli gridando loro ‘Fro*ci’ e ‘Lesbica’.
A quel punto, la Parisi si ferma e risponde al gruppo omofobo: “E se lo fossi?”. Neppure il tempo di capire cosa le stesse accadendo intorno, che si ritrova scaraventata a terra da un pugno diretto in pieno viso.
Il Movimento LGBT+ e la paranoia delle icone

L’ennesimo capitolo dello scontro tra Heather Parisi e Lorella Cuccarini ha portato alla luce la smania del movimento LGBT+ di elevare a icona gay qualsiasi personaggio pubblico che abbia (anche solo una volta) appoggiato la comunità LGBT+.
Il peggio è che la comunità LGBT+ si prostra davanti a questi personaggi portandoli per anni nel palmo della mano e al tempo stesso pendendo letteralmente dalle loro labbra. In alcuni casi poi facendo la loro fortuna artistica. Perché in molti senza la devozione dei gay non sarebbero quello che sono.
Famosi con conti in banca sostanziosi.
La comunità LGBT+ non ha bisogno di queste false icone, anche perché le vere icone LGBT+ sono le persone che hanno sacrificato la loro vita per la lotta per conquistare i diritti civili e quelle che ancora oggi ci mettono la faccia.