L’emergenza omofobia in Italia è da sempre un pericolo molto sottovalutato, anche se i numerosi casi di violenze ai danni delle persone LGBT+ dimostrano chiaramente il contrario
Emergenza omofobia in 30 giorni 15 denunce

I dati che si riferiscono ai casi di omofobia certificano che in Italia esiste una reale emergenza omofobia. Situazione sottovalutata e ignorata da una parte della società e della politica italiana. Nel nostro Paese si riscontrano 1 caso di omofobia ogni 48 ore.
E parliamo solo delle violenze denunciate presso le autorità. Purtroppo, infatti, la maggior parte delle vittime decide di non denunciare l’aggressione per paura o vergogna.
Emergenza omofobia? No, si tratta di eterofobia
La Destra italiana e le associazioni estremiste religiose cattoliche si sono scagliate con violenza e l’utilizzo massiccio di fake news contro il DDL Zan e sulla Legge contro l’omotransfobia che dovrebbe essere approvata a breve dal Parlamento.
Una Legge definita come una minaccia al libero pensiero (inteso come atto di insultare senza conseguenze penali le persone LGBT+) e un pericolo per le famiglie e le persone eterosessuali.
La leader del partito di estrema destra Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni recentemente ha affermato che “Non possiamo dire che oggi, nella realtà italiana, gli omosessuali siano discriminati”.
In quest’ultimo periodo il movimento omofobo pur di contrastare l’approvazione della nuova Legge contro l’omotransfobia si è inventato il reato di eterofobia.
Ovvero, secondo loro, sarebbero gli eterosessuali, i veri discriminati e non di certo le persone LGBT+. Discriminati dalla potente (e inesistente) Lobby gay. Affermazioni ridicole e pericolose che, com’era prevedibile, hanno fatto breccia nelle ristrette menti degli omofobi grazie anche agli odiatori di professione del calibro di Pillon, Meloni, Salvini e di altri personaggi molto discutibili.
I dati dell’OSCAD (Osservatorio per la Sicurezza contro gli Atti Discriminatori) mostrano un aumento dei casi di violenza nei confronti delle persone LGBT+ ma stranamente i casi di eterofobia denunciati alle autorità sono inesistenti. Però per il movimento omofobo quelli discriminati sono gli eterosessuali e non le persone LGBT+.
Omotransfobia gli ultimi casi di giugno e luglio

In neppure 2 mesi la stampa italiana ha riportato circa ventina casi denunciati di omotransfobia, il più recente l’omicidio il 21 luglio di una donna transgender con 50 coltellate. Notizia che ha fatto riemergere la confusione di genere dei siti d’informazione.
Il 19 luglio un 15enne è stato aggredito dai sostenitori del movimento omofobo mentre era in piazza a sostegno del DDL Zan.
Il 7 luglio a Varese durante un intervento chirurgico il primario al paziente sedato: “Non è giusto perdere tempo per curare questi fr*ci” . Fortunatamente è stato sospeso dalla struttura ospedaliera.
Sempre il 7 luglio i carabinieri riescono a salvare in extremis un giovane di 24 anni che si stava per suicidare gettandosi da un palazzo. La causa del suo gesto? L’omofobia nei suoi confronti.
Il 28 giugno a Pescara un ragazzo gay è aggredito dal branco (7 persone) solo perché ha osato passeggiare mano nella mano con il suo fidanzato.
E la lista delle aggressioni è ancora lunga, però in Italia non esiste nessuna emergenza omofobia, anzi esisterebbe (secondo il movimento omofobo) una crociata contro gli eterosessuali. Una razza a rischio estinzione se stessimo vivendo al dì la dello specchio.