Interviste

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Carlotta Gagna: intervista alla “wellness coach” che combatte il BODY SHAMING

Carlotta Gagna

L’esperienza di Carlotta Gagna e la passione che si è tramutata in un mezzo per “combattere” il BODY SHAMING

Carlotta Gagna, come lei stessa ama definirsi, è personal trainer e wellness coach. Il suo profilo instagram vanta oltre 200mila followers, ed il messaggio che lei desidera trasmettere attraverso la pagina Traininpink arriva forte e chiaro: non bisogna mai smettere di amarsi, indipendentemente da tutto il resto.
Carlotta, istruttrice certificata, ha trasformato i social in una vera e propria arma contro la disinformazione ed i “falsi miti” che riguardano il mondo del fitness; inoltre, combatte da anni una “minaccia” che sta prendendo campo soprattutto sul web: il BODY SHAMING.

Per body shaming si intende qualsiasi tipo di offesa o insulto rivolti ad una persona, che viene presa di mira per il suo aspetto fisico: non importa quanto essa sia in forma o in salute, se sia magra o grassa, timida o divertente, non importa se abbia i capelli biondi o scuri. L’importante, qualora si segua tale tendenza, è criticare tutto ciò che, a livello puramente estetico e fisico, potrebbe esser criticato, poiché non conforme ai canoni estetici della società odierna.

Ma i canoni estetici, si sa, si modificano continuamente, e di decennio in decennio ci propongono un “modello ideale” del corpo – nel caso specifico, di quello femminile – che deve obbligatoriamente essere inseguito; anche se quel modello non si addice affatto alla persona che siamo, anche se il rincorrere un certo tipo di obbiettivo potrebbe addirittura recare danni al soggetto (sia mentali sia fisici).

Il percorso di auto-accettazione e la lotta al BODY SHAMING

Carlotta Gagna
Carlotta Gagna (foto dal web)

Carlotta, che ha sperimentato questi episodi direttamente sulla propria pelle, ha deciso di dire NO al body shaming e, in generale, a qualsiasi tipo di “orientamento” che conduca al disprezzo e alla non accettazione di se stessi.

Ha deciso di combattere contro l’ipocrisia ed il conformismo che ci vuole tutti uguali, e di insegnare che l’amore ed il rispetto verso la persona che siamo è il primo passo per riscoprirsi orgogliosi e soddisfatti di come si è, a prescindere dai naturali e normali difetti che ciascuno possiede.
Futura News si è dunque rivolta a direttamente lei, per scandagliare tutte le tappe del percorso che l’hanno condotta verso un incredibile e, senza dubbio, meritato successo.

Carlotta, da ciò che si evince tramite il tuo profilo IG, sei arrivata ad acquisire consapevolezze in merito al tuo corpo che ti hanno portata ad amare e a rispettare te stessa, nei pregi e, specialmente, nei difetti. Quant’è stato lungo, e soprattutto faticoso questo percorso?
Sicuramente l’accettazione del corpo non è una cosa che accade dall’oggi al domani. Purtroppo è un percorso lungo, che per me è durato diversi anni, con alti e (molti) bassi. Ciò premesso, credo che ognuno di noi può raggiungere questo obiettivo anche attraverso attività o hobby che amiamo e che ci fanno stare bene: in questo percorso, ad esempio, a me ha aiutato tanto l’allenamento.

Traininpink, prima di essere una pagina di fitness, è innanzitutto una pagina di wellness, come tu stessa la definisci. In che misura lo star bene può essere influenzato dai giudizi sull’aspetto fisico?
Molte delle ragazze che mi scrivono non soffrono per la propria condizione fisica in sé ma per quello che le persone possano pensare di loro alla luce di tale condizione. Questa situazione è purtroppo amplificata dall’(ab)uso dei social media da parte di ragazze e ragazzi soprattutto in giovane età, ma anche dal bombardamento di pubblicità di prodotti che le aziende provano a venderci facendoci sentire inadeguati.

Giustamente, una ragazza in un commento mi scrisse che, fino a poche decine di anni fa (soprattutto negli anni ‘60), le donne andavano al mare con bikini microscopici e molte di loro, come oggi, avevano la cellulite: nessuna di loro se ne curava perché non lo ritenevano un difetto, ma una normale caratteristica del nostro corpo, come avere due braccia e due gambe. La parola “cellulite” è stata infatti utilizzata per la prima volta dalla rivista Vogue nel 1968. Da lì poi sappiamo tutte com’è andata a finire…
Hai mai subito Body shaming in prima persona? Se sì, come sei riuscita a superarlo?
Tutti i giorni sui social! Non me ne curo però perché per fortuna non è una cosa che mi tocca. Me la prendo di più invece quando viene messa in discussione la mia professionalità.
Cosa ti ha spinta a creare Traininpink, e cosa cerchi di trasmettere ai tuoi followers mediante il tuo profilo?
All’inizio (dicembre 2017) e nei primi tempi, mi interessava principalmente condividere ciò che ritenevo interessante sull’allenamento e sull’alimentazione. Col passare del tempo, però, ho capito che era anche importante parlare di benessere interiore e di accettazione del corpo, in quanto non può esserci un progresso fisico (e mentale) se non stiamo bene con noi stesse o ci odiamo.

Spesso, tuttavia, le persone credono che l’accettazione del corpo significhi “cullarsi nell’ozio” non facendo nulla per migliorare ciò che è nelle nostre possibilità; d’altra parte, invece, il mio motto è “accettiamoci senza smettere di migliorarsi”, ed è questo che cerco di trasmettere attraverso la mia pagina ogni giorno.
Che consiglio daresti a tutte le persone che non si amano abbastanza, anche sulla base della tua esperienza?

Ho trattato questo argomento in maniera approfondita nel mio podcast “Cosa intendo per bodypositivity e 3 consigli per iniziare ad accettare il proprio corpo” che trovate cercando Traininpink Talks su Spotify, Apple Podcast e Google Podcast. Ne consiglio caldamente l’ascolto!

“Accettarsi, amarsi e migliorarsi”: il messaggio di Carlotta

Carlotta Gagna
Carlotta Gagna (foto dal web)

E noi non possiamo che seguire l’invito di Carlotta e correre ad ascoltarla. Perché di ragazze che pubblicizzano un corpo “perfetto e privo di difetti” i social ne sono pieni, così come sono saturi, in egual misura, di menzogne e di falsità per quel che concerne i canoni estetici a cui ciascuna persona è tenuta ad aspirare.
Ma di persone che, al pari di Carlotta, si mettono in gioco col proprio bagaglio di competenze e conoscenze, forti dell’esperienza maturata sul campo e dei sani principi che si debbono trasmettere, ce ne sono ben poche.

Il messaggio che la wellness coach ci ha voluto far arrivare è preciso ed eloquente: mai smettere di migliorare se stessi ma, allo stesso tempo, mai sabotarsi o annientarsi. L’auto-accettazione è infatti la chiave di volta per condurre una vita serena ed appagante, senza per questo “cullarsi nell’ozio”, volendo usare le parole dell’influencer.
E il body shaming, in un mondo in cui ciascun individuo riesca ad apprezzarsi, sia nei pregi che nei difetti, non avrebbe motivo di esistere.